Lotto 489 - Asta Numismatica 60

Repubblica Sociale Italiana ...
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Repubblica Sociale Italiana (1943-1945) 10 Centesimi 1943 Aosta – Gig. 1 (definita “moneta campione”) AC RRRRR In slab PCGS MS65. ... Leggi tutto - FDC

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Descrizione

Repubblica Sociale Italiana (1943-1945) 10 Centesimi 1943 Aosta – Gig. 1 (definita “moneta campione”) AC RRRRR In slab PCGS MS65. Conservazione eccezionale. Dal Catalogo Gigante riprendiamo la descrizione di quanto segue: «La coniazione di queste monete campione fu effettuata nella zecca di Aosta (stabilimenti Cogne), dopo il 26 luglio del 1944 con “materiale creatore” predisposto precedentemente a Roma. Gli esemplari di questa moneta che sono rimasti integri differiscono notevolmente l’uno dall’altro sia per il peso, che varia da 2,65 a 2,83 grammi, sia per l’aspetto, che delle volte si presenta male impresso ed altre volte meglio impresso, ma con superficie quasi spugnosa. Tutti i pezzi sono fortemente magnetici. Data la scarsità degli altri metalli, in quel periodo impiegati nell’industria bellica, questa moneta costituisce un esperimento di monetazione in acciaio che rimase però allo stadio di esperimento tecnico a causa del precipitare degli eventi bellici. Questa moneta ha una duplice collocazione, infatti, i conî, modellati da Giuseppe Romagnoli ed incisi da Pietro Giampaoli, furono preparati per la realizzazione di un progetto per la monetazione di Vittorio Emanuele III per il regno d’Italia. lnfatti, la data della moneta, l’anno XXI dell’era fascista che terminava il 27 ottobre, dimostra inequivocabilmente che la realizzazione dei conî è avvenuta nel periodo antecedente alla caduta del fascismo. Per contro la Repubblica Sociale Italiana, utilizzando i conî precedentemente preparati, provvide alla realizzazione di questa emissione sperimentale. Quindi, lo studio e la realizzazione dei conî sono attribuibili alla monetazione del regno d’Italia, invece la realizzazione delle monete è da attribuire alla Repubblica Sociale Italiana. Utilizzando i macchinari trasferiti da Roma ad Aosta nell’aprile del 1944 furono coniati, ufficialmente, 32 esemplari di cui 20 inviati alla Direzione Generale del Tesoro di Brescia e 12 restituiti, dopo la guerra, alla Zecca di Roma insieme ai macchinari utilizzati ad Aosta. Di questi ultimi pezzi 10 furono, ufficialmente, deformati e 2 consegnati al Museo Numismatico, dove si trovano tuttora, con il cartellino di catalogazione originale con la dizione “Zecca di Aosta”».

Grading/Stato: FDC

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Asta Numismatica 60

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