Lot 973 - E-Live Auction 13

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Anno 1869 - Commemorativa dell'anticoncilio dell'8 dicembre 1869 contro il potere temporale della Chiesa Bronzo - 44 mm - 33,67 gr. - R3 - ... Read more - SPL+

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Anno 1869 - Commemorativa dell'anticoncilio dell'8 dicembre 1869 contro il potere temporale della Chiesa Bronzo - 44 mm - 33,67 gr. - R3 - Opus: Giuseppe Giani - Bart. XXIV n. 44. Coniata a Torino. Al dritto: POST TENEBRAS LUX L'occhio divino irraggia il Vesuvio e Castel Sant'Angelo. Sul bordo esergo: G. GIANI TORINO. In esergo: C. RICCIARDI PROMOSSE NAPOLI 8 DIC. 1869. Al rovescio: A ROMA PIO IX COI VESCOVI A SANCIRE IL SILLABO L'INFALLIBILITA' DEL PAPA IL POTERE TEMPORALE A NAPOLI I LIBERI PENSATORI CONTRO IL FANATISMO L'INTOLLERANZA L'INQUISIZIONE CONVENIVANO. La coniazione fu curata dal massone conte Giuseppe Ricciardi, in occasione del Concilio Antiecumenico che lo stesso organizzò a Napoli nel teatro di San Ferdinando, in coincidenza dell'apertura del Concilio Vaticano I a Roma. Aderirono all'Anticoncilio i rappresentanti di ben 62 logge massoniche. L'anticoncilio dovette sciogliersi per l'intervento della polizia a causa delle ostili manifestazioni contro Napoleone III. Riccardo Bacchelli: « Ma perché il lettore non creda che s'inventi, la storia dell'Anticoncilio ecumenico, indetto a Napoli da Giuseppe Ricciardi nei giorni del primo Concilio Vaticano, ha il suo monumento nella medaglia, dove l'occhio del Grande Architetto inscritto nel triangolo massonico, irraggia Castel Sant'Angelo da un lato, e il Vesuvio dall'altro: Post tenebras lux; e: A Roma - dice l'epigrafe - Pio IX coi vescovi - a sancire il Sillabo - l'infallibilità del papa - il potere temporale, - A Napoli - i liberi pensatori - contro il fanatismo - l'intolleranza - l'Inquisizione - convenivano». Descrizione dell'Incisore: Giuseppe Giani nacque a Cerano d'Intelvi in provincia di Como nel 1829 e morì a Torino nel 1885. Di famiglia umile, fu avviato dodicenne al lavoro, a Milano: qui frequentò i corsi serali all'Accademia di Brera. Con i proventi dei primi ritratti e con il sostegno di un ricco impresario poté proseguire gli studi all'Accademia Albertina di Torino. Negli anni '50 compì soggiorni di studio a Roma, dove conobbe E. Gamba e B. Ardy, a Firenze e a Como. Frattanto esponeva a Genova (1854, La fidanzata; 1855, Le rimembranze del passato, Primo pensiero d'amore) e a Firenze (1856, Eleonora, Torquato Tasso alla tomba di Eleonora, Ritratto). Nel 1860 fu nominato insegnante di pittura all'Albertina e da quell'anno espose con continuità, fino al 1885, dipinti di soggetto storico e letterario alle mostre annuali della Promotrice torinese. Seguì anche una cospicua produzione di soggetti d'ambiente, tradottasi nel periodo tardo in temi più sommessi, presi dal quotidiano e interpretati in chiave intimista (L'Appuntamento, 1865; Io t'avrò sempre in cor povera morta, 1879, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna). Fu apprezzato ritrattista, attivo anche per la casa reale (Vittorio Amedeo II, Maria Cristina di Savoia, 1873, Torino, Galleria Civica d'Arte Moderna), incisore e frescante di soggetti sacri realizzati soprattutto nella Val d'Intelvi. Una medaglia di grande interesse

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